La Logistica Sanitaria Ospedaliera

La Logistica Sanitaria Ospedaliera, intesa come l’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche, governa, nelle aziende sanitarie ospedaliere, i flussi dei materiali (farmaci, dispositivi medici e prodotti economali) e delle relative informazioni. Si stima che il valore di tali materiali, in Italia, incida per il 15-20% sul totale dei costi sostenuti dalle aziende sanitarie contro un 8% di incidenza stimata negli Stati Uniti a dimostrazione che si tratta di un’area sulla quale sono possibili interventi di ottimizzazione e razionalizzazione. Negli ultimi anni questo costo, composto dal costo vivo dei materiali e dal costo tecnico-amministrativo di gestione, è risultato in ulteriore aumento: secondo dati AIFA nel corso del 2015 la spesa farmaceutica da parte delle strutture sanitarie pubbliche è stata di 11,2 miliardi di euro pari al 38,7% della spesa farmaceutica totale e con un incremento del 25,4% rispetto al 2014. Si tratta quindi di un contesto caratterizzato da enormi valori economici, che, come si è visto, è in crescita e nel quale la Logistica Sanitaria Ospedaliera, intesa come Macro Logistica, relativa alle attività svolte extra-muros, e Micro Logistica, relativa alle attività svolte intra-muros, incide significativamente nella composizione del costo complessivo di questi particolari materiali. Macro e Micro Logistica, all’interno delle Strutture Sanitarie Ospedaliere, si collocano poi all’incrocio fra gli insiemi parzialmente sovrapposti costituiti dalla Gestione Economica, dall’Organizzazione del Lavoro, dalla Qualità del Servizio e soprattutto dal Rischio Clinico, implicito nella particolare natura dei materiali qui trattati (farmaci, dispositivi medici ecc.) e dei problemi, anche gravi ed irreversibili, che una non corretta gestione della filiera potrebbe generare. La logistica ospedaliera infatti, oltre a governare processi critici di elevatissimo valore economico, ha anche un conseguente legame con il rischio clinico relativo alla probabilità che un paziente subisca un qualsiasi danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure prestate durante il periodo di degenza. Riuscire quindi ad incidere positivamente, anche solo di qualche punto percentuale, sui costi gestionali-amministrativi di questa particolare filiera, può portare da un lato a realizzare risparmi monetari veramente importanti e, dall’altro, a migliorare le altre aree attinenti il rischio clinico, l’organizzazione del lavoro e, in ultimo, la qualità del servizio sanitario reso agli utenti finali.